Gianluca ha 25 anni, una laurea in Comunicazione interlinguistica applicata all’Università di Trieste (più conosciuta come Scuola per interpreti e traduttori) e conosce bene l’inglese, il francese, lo spagnolo ed il portoghese. Durante la sua laurea di secondo livello ha fatto uno stage di 3 mesi in Lussemburgo nel servizio traduzione di un’istituzione europea. In quest’ambito le domande di tirocinio sono tantissime, ma è pur vero che c’è sempre un certo ricambio: nel suo ufficio, per esempio, prendono due tirocinanti per ogni trimestre.

Gianluca ha presentato la sua candidatura online diversi mesi prima del periodo prescelto per lo stage. L’unità linguistica di traduzione per la quale ha fatto domanda ha effettuato un primo screening dei CV ricevuti. Una volta preselezionato, Gianluca ha dovuto inviare tutti i documenti di supporto alla sua candidatura come diplomi, attestati di corsi di lingua (con relativa votazione), certificazioni aggiuntive (competenze informatiche, referenze di stage, esperienze professionali acquisite, ecc.). Sulla base di questa documentazione è stata effettuata la selezione finale ed infine è stato chiamato. Nel suo caso l’aver frequentato la Scuola traduttori di Trieste, essere stato per un anno in America durante il liceo, aver fatto un Erasmus di 5 mesi a Lisbona durante la triennale e un periodo di volontariato in Africa, lo hanno certamente aiutato ad essere scelto!

Nonostante tutte queste numerose esperienze all’estero, all’inizio qualche inevitabile timore l’ha avuto anche lui: soprattutto Gianluca si aspettava un ambiente di lavoro molto freddo e formale e temeva, com’è naturale, di “non essere all’altezza”, considerando il prestigio dell’istituzione e della posizione in particolare. Ha invece trovato un ambiente di lavoro formato da persone molto alla mano e disponibili ed anche il lavoro in sé gli è piaciuto molto: non bisogna solo saper tradurre, ma è richiesta anche molta accuratezza, precisione ed attenzione ai dettagli.

Per quanto riguarda gli aspetti logistici, svolgere un internship presso un’istituzione europea ha sicuramente i suoi vantaggi: prima ancora del suo arrivo gli hanno inviato una lista di alloggi privati destinata ai tirocinanti, grazie alla quale è riuscito a trovare una stanza in affitto. Oltre a ricevere un contributo per le spese di viaggio, ha potuto disporre di un’indennità di circa 1.200 euro netti mensili, cifra che gli ha consentito di coprire tutte le spese, senza dover integrare nulla di tasca sua. Durante il tirocinio ha condiviso con un altro tirocinante un ufficio, dotato di una propria scrivania, computer, ecc. Il tirocinio gli ha consentito di migliorare ulteriormente la sua padronanza nelle lingue straniere, di acquisire e familiarizzarsi con la terminologia tecnica e di imparare a lavorare organizzando il lavoro nel rispetto delle scadenze. In questo percorso è stato seguito non solo dal suo tutor, ma c’è stata anche una notevole collaborazione da parte dei colleghi a cui Gianluca non ha mai avuto paura di porre domande per capire e imparare. Anche la durata dello stage è stata adeguata: certo, un periodo di tempo più lungo gli avrebbe consentito di imparare ancora di più, ma un internship di 3 mesi è stato sufficiente per dargli un’idea globale della professione.

Al termine del tirocinio gli è stato rilasciato un “Rapporto di fine stage” che, oltre al giudizio del suo tutor, contiene anche la sua valutazione dell’esperienza. Il futuro? Avendo già studiato e vissuto parecchio fuori dall’Italia, considera una scelta abbastanza naturale l’idea di trasferirsi all’estero per lavoro. Di certo la sua esperienza di tirocinio in Lussemburgo, e le competenze che ha acquisito in questo percorso, gli saranno molto utili.