Marco, 25 anni, durante l’ultimo periodo di studi universitari in Ingegneria aerospaziale ha svolto un tirocinio di 6 mesi ad Amburgo, in Germania, presso una grande azienda (oltre 50 mila dipendenti) del settore aeronautico. Ha trovato l’offerta di stage tramite la sua Università che fa parte della rete internazionale Pegasus, che raccoglie le maggiori Università aerospaziali europee. Ha quindi inviato all’azienda il suo CV Europass, insieme ad una cover letter (semplice e ben scritta) e ad una lettera di referenze (una buona presentazione del relatore della tesi di laurea triennale). La selezione da parte dell’azienda è stata poi eseguita attraverso uno screening dei CV ricevuti ed un colloquio telefonico (in inglese) con il manager del Dipartimento Ricerca e sviluppo che richiedeva l’internship.

Durante il colloquio Marco si è sforzato soprattutto di far capire che voleva assolutamente fare questa esperienza: la sua idea originaria era infatti quella di svolgere all’estero la tesi, ma, non essendo riuscito a realizzare questo progetto tramite l’Università, aveva scelto di fare uno stage proprio per sopperire a questa mancanza ed arricchire il suo CV prima di iniziare a lavorare. Dal punto di vista pratico, già prima di partire, Marco ha cercato una sistemazione per dormire e qualche contatto personale in zona, il tutto purtroppo con scarsi risultati. Ha dovuto cercare alloggio una volta arrivato, cosa che si è rivelata più difficile del previsto. In ogni caso, anche grazie all’aiuto di amici e colleghi, a un rimborso spese di circa 700 euro al mese e a un notevole sconto sui trasporti pubblici, Marco è riuscito sempre a cavarsela.

L’azienda gli ha fornito una postazione di lavoro al pari dei dipendenti, un computer e la piena libertà di richiedere o acquistare documenti e materiali necessari allo svolgimento del suo lavoro. Le sue attività principali riguardavano l’aggiornamento ed il miglioramento di un modello di calcolo, compiti perfettamente in linea con il suo percorso di studi che ovviamente ne è risultato profondamente arricchito, migliorando di molto – ad esempio – la sua conoscenza di un software di modellazione matematica commerciale. La sua esperienza si è rivelata molto utile non solo per l’acquisizione di competenze tecniche, ma anche perché ha imparato molto dal punto di vista aziendale, dei rapporti personali e – ovviamente – anche per l’accrescimento delle sue conoscenze linguistiche (Marco, già in partenza, conosceva bene l’inglese, oltre a un po’ di francese e tedesco).

Durante lo stage non sempre è stato adeguatamente seguito dal suo tutor, ma questo è stato quasi un bene perché ha acquisito molta autonomia. Infatti, fra gli aspetti positivi, Marco sottolinea proprio l’aver imparato a gestire diverse situazioni, sia sul posto di lavoro che a livello organizzativo. Ha acquisito una certa flessibilità mentale che si è poi rivelata molto utile ed ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato prima di partire. Pochi, e superati brillantemente, gli aspetti negativi: qualche difficoltà di ambientamento (all’inizio) e poco tempo libero a disposizione a causa della necessità di conciliare il tirocinio con gli impegni universitari. Fra l’altro, il Dipartimento aziendale presso cui Marco è stato inserito si è rivelato ben disposto a prolungare la sua permanenza di altri 6 mesi (al di fuori dell’internship), dandogli così la possibilità di scrivere la tesi di laurea specialistica.

Alla fine del suo periodo in azienda Marco ha ricevuto un certificato (sede e frequenza del tirocinio) ed una lettera di referenze del tutor (argomenti trattati e punti di forza/debolezza), documenti che gli sono stati utili dopo la laurea magistrale nella ricerca del lavoro, che ha trovato dopo soli due mesi. Nei colloqui di lavoro, ricorda Marco, l’esperienza dello stage all’estero è sempre stata molto apprezzata; lui stesso consiglia caldamente di realizzarla il prima possibile, facendo tesoro di ciò che ci si troverà ad affrontare e soprattutto sapendola sfruttare al meglio per il proprio futuro!