Si parla tanto dell’importanza delle soft skills per aprire le porte del mondo del lavoro ai giovani laureati in cerca di prima occupazione. Competenze trasversali, come la comunicazione efficace, il lavoro di squadra, l’adattabilità e la leadership, che non dipendono dal percorso di studio ma dalla sfera personale. E, proprio per questo, sono difficili da attestare e riportare nel curriculum vitae. L’esperienza all’estero, però, viene spesso riconosciuta come un’occasione per i giovani di “mettersi alla prova” e ritornare a casa con un bagaglio pieno di capacità che spesso non si sa neanche di possedere. È il caso di Sara Pace, oggi ingegnere energetico presso Eni Plenitude, sede di Milano: per lei – due esperienze all’estero – lo stage è stato fondamentale per responsabilizzarsi e “crescere”, soprattutto emotivamente.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Ciao Sara, ti ringraziamo per aver scelto di condividere con noi la tua esperienza di stage. In quale Paese l’hai svolto e quando?
Grazie a voi. Ho avuto la possibilità di trascorrere due esperienze all’estero durante il periodo universitario. La prima in Germania, dove ho partecipato a un Erasmus presso la Technische Universität Braunschweig, la più antica università tecnica tedesca. È stato un semestre di studio davvero stimolante! Ho deciso, in seguito, di svolgere un periodo di ricerca per la mia tesi di laurea magistrale in Spagna, presso l’Universidad de Sevilla. Anche questa seconda occasione è stata importante: ho collaborato con diversi studenti e PhD (dottorandi), andando ad approfondire delle tematiche che in Italia non vengono trattate con così tanta attenzione. In particolare, ho avuto l’occasione di studiare meglio la tecnologia del CSP (Concentrated Solar Power).
Cosa ti ha spinto a fare queste esperienze?
Volevo vivere in un Paese diverso e provare, in particolare, come si sta in Germania. Mi è piaciuto così tanto che ho deciso di studiare all’estero per preparare la tesi. Sono andata in Spagna, perché – come ho già detto - in Italia non avrei potuto approfondire la tecnologia del Solare Termodinamico.
Quali sono stati gli aspetti migliori dello stage? Hai riscontrato delle difficoltà durante il percorso?
Sicuramente posso dire che per me i tirocini sono stati importanti per acquisire una maggiore responsabilizzazione e per la mia crescita personale, visto che un’esperienza all’estero migliora le social skills e la gestione emotiva delle novità. Personalmente non ho riscontrato difficoltà né in Spagna o né in Germania.
Hai parlato di soft skills. Pensi che le competenze trasversali e professionali che hai acquisito durante lo stage ti siano servite per entrare nel mondo del lavoro?
Assolutamente! Nel mondo del lavoro spesso le esperienze all’estero sono viste come un plus: spirito di adattamento, communication e social skills fanno parte del percorso di stage perché vivi fuori dal tuo ambiente e devi approcciarti a una cultura differente, e sono essenziali nel mondo del lavoro.
Il tirocinio ha influito sulle sue scelte professionali? Se sì, come?
Mi ha confermato la volontà di conseguire una carriera nel mio settore di studio, l’energia rinnovabile, e mi ha insinuato il desiderio di un’esperienza lavorativa all’estero in futuro. Mi piacerebbe, infatti, lavorare per qualche anno all’estero, in uno Stato in cui ancora non ho vissuto e magari che abbia una cultura diversa dalla mia.
Secondo te, per svolgere la professione di ingegnere energetico, fare un tirocinio all’estero è importante?
Può esserlo. Sicuramente, approcciare a diversi metodi di lavoro e di studio è stato utile: ad esempio, in Germania avevamo numerose task di gruppo durante la lezione; erano brevi (20 minuti) ma, poi, dovevamo presentare la soluzione dei problemi al professore. In Italia, esistono magari progetti di gruppo che si svolgono nell’arco temporale di un semestre. Nel mondo lavorativo, però, i problemi quotidiani vengono risolti insieme, giorno dopo giorno. L’esperienza in Germania mi ha aiutato a lavorare in gruppo, appunto step by step, un giorno per volta.
Cosa consiglieresti a chi è in procinto di svolgere un tirocinio all’estero?
Di buttarsi in questa esperienza “con entrambi i piedi”. È un’enorme e unica opportunità: abbracciare nuove culture, viaggiare e conoscere gente da tutto il mondo non è “una cosa da tutti i giorni” e ti apre la mente, ti responsabilizza. Nel mondo del lavoro ti aiuterà a trovare soluzioni innovative e diverse dai tuoi colleghi, soluzioni da metodi appresi, magari, all’estero.
Grazie Sara per il tempo che ci hai dedicato!