Ecco alcuni consigli utili per aiutarti ad affrontare al meglio l’intervista e aumentare le tue possibilità di essere scelto.

I colloqui di selezione degli stagisti provenienti da altri Paesi europei vengono prevalentemente effettuati tramite interviste telefoniche o via skype, dal momento che i colloqui frontali comporterebbero  spostamenti (e costi) non indifferenti. Naturalmente l’intervista si terrà nella lingua del Paese ospitante o nella lingua veicolare impiegata in quella determinata azienda (spesso l’inglese). Dando per scontato che tu abbia realmente una buona conoscenza della lingua che dovrai utilizzare - almeno un livello B2, ma in alcuni casi è necessario un C1 – è comunque normale che l’inevitabile dose di “stress da colloquio” venga amplificata dal fatto di doverlo sostenere in una lingua straniera: se le parole non mi vengono? Se sbaglio un termine o uso espressioni non corrette? Se non capisco bene una domanda?

Per ridurre il livello d’ansia e aumentare le possibilità di successo il segreto è prepararsi bene, magari facendo anche delle prove, un po’ come si fa per gli esami.  Ecco gli “argomenti” su cui ti devi preparare.

 

  • Te stesso: i tuoi aspetti caratteriali, i tuoi punti di forza e di debolezza, i tuoi interessi, i tuoi hobby. Oltre alle risposte da dare a questo tipo di domande, preparati anche una breve autopresentazione: il selezionatore potrebbe iniziare il colloquio chiedendoti di autopresentarti in due-tre minuti.
  • Il tuo percorso scolastico/formativo. Preparati un breve discorso sul tuo percorso di studi (contenuti, durata, eventuali tirocini curriculari o periodi di studio all’estero ecc.). A questo proposito, fa’ attenzione alle traduzioni improprie: in inglese, ad esempio, con il termine “Master degree” si intende la “Laurea magistrale”, conseguita dopo il “Bachelor degree” (laurea di primo livello), non il master come lo intendiamo noi. Ricordati anche di essere in grado di “giustificare” in maniera credibile eventuali “buchi temporali” sul tuo CV.
  • Le tue attività “extracurriculari”. Esperienze di volontariato, lavori saltuari per pagarti gli studi, soggiorni e viaggi all’estero o altre esperienze al di fuori del tuo percorso di studi possono essere molto utili al selezionatore per capire che tipo di persona sei.
  • I tuoi obiettivi professionali. Cosa vuoi fare da grande? Hai già messo a fuoco gli obiettivi professionali che vuoi raggiungere? Dove ti vedi fra qualche anno? Se sai cosa rispondere a queste domande – e soprattutto se lo stage per cui ti candidi è in linea con il percorso professionale che hai in mente –  le tue possibilità di successo aumenteranno sensibilmente.
  • La posizione per cui ti presenti: è opportuno che tu conosca bene il ruolo e le mansioni che andresti a svolgere; cerca quindi di impadronirti dei termini e delle espressioni tecniche relative al ruolo per cui ti sei candidato (ovviamente nella lingua che dovrai utilizzare).
  • L’azienda/ente: è molto importante che tu conosca bene la struttura ospitante. Se vuoi fare uno stage in una determinata organizzazione, è opportuno che tu raccolga informazioni e notizie sulla sua storia, la sua cultura, la sua mission, i suoi prodotti/servizi, i suoi competitor, ecc. Potrebbero anche chiederti qualcosa in merito.
  • La tua motivazione: perché pensi di essere la persona giusta per questa posizione? Perché vuoi fare uno stage in questa azienda? La motivazione ha un peso decisivo in sede di colloquio. Una persona molto motivata, sia nei confronti dell’azienda che della posizione per cui si presenta, può essere preferita ad un’altra, formalmente più in linea con il profilo richiesto, ma non abbastanza motivata. Sei farai capire al selezionatore che non sei semplicemente interessato a fare uno stage purchessia, ma che vuoi fare uno stage proprio da loro e proprio in quella posizione, avrai sicuramente maggiori possibilità di essere scelto.

Ricorda: il selezionatore potrebbe chiederti se hai delle domande da fare sull’azienda o sui contenuti dello stage. È un’occasione da non perdere: preparati una o più domande “intelligenti”, che dimostrino che ci hai riflettuto, che sei motivato e interessato a saperne di più. 

Infine, un breve elenco di raccomandazioni su ciò che è opportuno fare e non fare durante l’intervista.

 

  1. Yes: rispondi in modo sintetico ma esauriente, articolando adeguatamente le risposte
    No: rispondere a monosillabi o, al contrario, essere logorroici

 

  1. Yes: usa un tono di voce naturale e pacato, cercando di esprimere interesse, partecipazione, coinvolgimento
    No: usare un tono monocorde o, al contrario, eccessivamente enfatico

 

  1. Yes: cerca di tenere un atteggiamento naturale, aperto, positivo
    No: avere un atteggiamento aggressivo oppure, al contrario, passivo o dimesso

 

  1. Yes: sii sincero su te stesso, avendo l’accortezza di mettere in luce quegli aspetti del tuo carattere, delle tue conoscenze ed esperienze che risultino in linea con la posizione per cui ti stai candidando
    No: mentire o enfatizzare eccessivamente le tue qualità, conoscenze ed esperienze

 

  1. Yes: se dopo aver risposto a una domanda non ricevi alcun feedback, chiedi al selezionatore se ha bisogno di ulteriori chiarimenti
    No: fare pause prolungate o lunghi silenzi

Un’ultima raccomandazione: tieni a portata di mano carta, penna e una copia del tuo CV: probabilmente nel corso dell’intervista potranno servirti.

Ecco, a questo punto hai qualche elemento in più per preparare bene il tuo colloquio. In bocca al lupo!