La Spagna è sempre più una delle destinazioni preferite per un’esperienza formativa all’estero da parte dei giovani italiani. Inutile dire che la conoscenza della lingua è un requisito essenziale per chiunque voglia effettuare uno stage dall’altra parte del Mediterraneo. Si tende però spesso a credere che, data l’assonanza con l’italiano, lo spagnolo sia una lingua “semplice da imparare”, confondendo la relativa facilità con cui un italiano comprende il senso generale di un discorso con la proprietà di linguaggio e la conoscenza di una lingua che presenta non poche insidie, soprattutto se deve essere utilizzata nel mondo del lavoro.

Eh sì, perché essere andati un paio di volte in vacanza a Madrid e Barcellona non vuol dire avere le conoscenze sufficienti per utilizzare la lingua tutti i giorni professionalmente nell’azienda che ospita il vostro stage. Insomma, per dirla con ironia: non basta aggiungere la S alla fine delle parole.

Ecco, quindi, un po’ di informazioni su questa lingua e qualche consiglio pratico utile per non commettere gli errori più banali.

 

Castigliano, ma non solo

Quando si parla di “spagnolo” si intende il castigliano, lingua ufficiale e comune dello Stato che viene utilizzata in tutte le sue Comunidades Autónomas (Regioni Autonome). Si tratta di una lingua di origine romanza che inizia a diffondersi nella penisola durante il Medioevo e si afferma sotto il regno di Isabella di Castiglia e Ferdinando D’Aragona.

Il castigliano non è l’unica lingua ufficiale in Spagna: la Costituzione approvata nel dicembre del 1978, infatti, riconosce anche il catalano, il gallego e l’euskera (il basco). Queste lingue vengono quotidianamente utilizzate in contesti lavorativi e in uffici pubblici nelle varie Comunidades che le adottano (Catalogna, Comunidad Valenciana, Baleari, Galizia, Paesi Baschi, Navarra), le quali godono di ampia autonomia anche nell’insegnamento delle stesse nelle scuole e nelle università. Le lingue di questi territori rappresentano un vero e proprio tratto identitario delle regioni e sono motivo di grande orgoglio nella popolazione. Tenete quindi in considerazione che, se vi recherete a sostenere il vostro stage a Barcellona, Valencia, Palma di Maiorca, Santiago de Compostela, Bilbao o Pamplona, desterete una buonissima impressione in azienda se conoscerete, almeno in parte, anche la lingua ufficiale del posto.

Il castigliano è tra le lingue più parlate al mondo soprattutto a seguito della sua adozione nei paesi centro e sudamericani dopo la scoperta dell’America. Le varianti d’oltreoceano danno vita ad una lingua in continua evoluzione e alla nascita di termini ed espressioni tipiche locali, a volte di difficile interpretazione anche per gli stessi cittadini spagnoli.

 

Ortografia e sintassi dello spagnolo

Se comprendere lo spagnolo non è estremamente difficile (tantissimi termini sono molto simili all’italiano) altra cosa è essere in grado di esprimersi e, soprattutto, di scriverlo correttamente. Le difficoltà più comuni nella scrittura per gli italiani che studiano lo spagnolo sono rappresentate soprattutto dall’utilizzo di accenti, doppie e dal modo verbale del subjuntivo. Proviamo a vedere qualche esempio, senza avere l’intenzione di esaurire la questione in poche righe

Mentre in italiano l’accento grafico è apposto quasi esclusivamente sulle parole tronche ed è nella maggior parte dei casi grave (realtà, caffè, virtù, ecc.), in spagnolo l’accento è sempre acuto ed utilizzato anche per parole piane, sdrucciole e bisdrucciole oltre che tronche (corazón, azúcar, bolígrafo, déjamelo, ecc.). Inoltre, lo spagnolo utilizza la dieresi su alcuni dittonghi (vergüenza) e la tilde sulla N, trasformandola in Ñ (-egne-): compañero, español, mañana, ecc..

L’utilizzo delle doppie è un’insidia in grado di compromettere non pochi esami di spagnolo per ottenere la certificazione linguistica che magari vi serve per sostenere il vostro stage. Il caso più “strano”, ma forse più facile da comprendere ed imparare per gli italiani, è quello che prevede l’utilizzo della doppia L ad inizio della parola (llorar, llano, llevar, ecc.) e suona come il nostro -gl. La questione si fa molto più complicata per la pronuncia della doppia C che non ha una fonetica equivalente in italiano. Riuscire a pronunciare correttamente parole come acción o ficción e distinguerle nella fonetica da altre come comunicación vi farà guadagnare molti punti tra i vostri colleghi. E se la cosa vi sembra complicata, vi consoli il fatto che gli spagnoli che intendono imparare l’italiano hanno la vita ancora più complicata nel comprendere il nostro utilizzo delle doppie.

Appare spesso difficile per gli italiani che imparano lo spagnolo capire il corretto utilizzo del subjuntivo. Non si tratta “semplicemente” dell’equivalente del nostro congiuntivo, ma di un modo verbale che viene utilizzato per esprimere emozioni, punti di vista, dubbi, questioni improbabili, in espressioni impersonali o per indicare negazione, disaccordo o desiderio.

 

Falsi amici in spagnolo

Dal burro alla mancha, da mirar a subir, i falsi amici spagnoli sono ben più frequenti di quello che si creda.

Se state cercando una stanza in una casa da condividere, non pensiate che in Spagna si affittino solo abitazioni intere: il termine habitación (o anche cuarto) equivale proprio alla nostra “stanza”, mentre l’intera casa è chiamata vivienda. E se mentre scendete dall’aereo vi dicono di andare ad aspettare l’equipaje, non dovete attendere pilota e hostess (tripulación), ma andarvi a prendere il bagaglio. Se un collega vi vede raro non vi sta dicendo che siete unico, ma pensa che vi sia successo qualcosa perché siete strano.

Occhio dunque ai falsos amigos che possono generare spesso situazioni surreali e comiche o anche creare piccoli “incidenti diplomatici” durante il vostro stage.

 

Espressioni colloquiali in spagnolo

Come per tutte le lingue, anche con lo spagnolo è importante “vivir en la calle” (vivere in strada, tra la gente) per impararlo. L’ambiente di lavoro in Spagna è tendenzialmente meno formale che in Italia. Chiaramente ogni situazione ha la sua specificità, ma capita spesso che anche nelle grandi aziende, l’informalità nei rapporti con i colleghi rappresenti un buon modo di relazionarsi al lavoro. Per questo, l’utilizzo appropriato delle espressioni colloquiali tipiche, oltre a rappresentare un evidente segnale di conoscenza approfondita della lingua, può essere anche un ottimo strumento per intrattenere buoni rapporti con i colleghi. Eccone alcune.

  • ¡Qué guay!, l’equivalente italiano di “che bello!”, “che figo!”.
  • Vale, espressione tipica per indicare approvazione, “va bene”, “ok”.
  • Hombre, letteralmente il termine significa “uomo”, ma viene utilizzato per introdurre un concetto (come il nostro “dunque”) o da solo per sottolineare stupore, apprezzamento.
  • Tío/tía, significa letteralmente “zio/zia” ed è comunemente utilizzato per salutare gli amici (“hola tío”) o per indicare qualcuno di cui non si conosce l’identità (“ese tío…”).
  • Ojalá, di origine araba (in’shala), esprime un desiderio, equivale all’italiano “se solo…”, “magari…”.
  • Hacer algo en cero coma o hacer algo a toda leche, fare qualcosa molto rapidamente.
  • Tener mala leche, avere un cattivo carattere o essere di malumore.
  • Se te va la olla, dare di matto o non avere il controllo di quello che si sta facendo o sta accadendo.
  • Tener el puño cerrado, essere avaro, taccagno.
  • Estar al loro, essere aggiornato, sapere cosa sta accadendo.
  • Estar en el quinto pino, trovarsi molto lontano.

Come imparare lo spagnolo

Lo spagnolo è oggi una lingua che in Italia viene insegnata nelle scuole di primo e secondo grado e all’università. Come per tutte le lingue, il modo migliore per impararla è vivere tra persone che la parlano e utilizzarla 24 ore al giorno. Quindi, se avete studiato lo spagnolo, ma prima di cercare il vostro stage in terra iberica pensate che sia il caso di migliorarlo, vi consigliamo sicuramente di trascorrere qualche mese dall’altro lato del Mediterraneo.

Ma, come dicevamo all’inizio di questo articolo, comprendere lo spagnolo e “farsi capire” non equivale a saperlo utilizzare in ambito professionale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario studiarne la grammatica, la sintassi e le espressioni che in questo articolo abbiamo solo sommariamente accennato.

L’ente ufficiale spagnolo per la diffusione della lingua è l’Instituto Cervantes che ha diverse sedi in Italia ed è l’unico autorizzato a rilasciare i diplomi DELE che attestano la competenza della lingua secondo la scala di sei livelli (da A1 a C2), così come stabilito dai riferimenti regolatori in ambito europeo. Oltre a rilasciare i certificati, l’Instituto Cervantes realizza corsi di lingua spagnola e promuovere anche il catalano, il basco e il galiziano anche attraverso diverse iniziative culturali in tutta Italia.  

La Spagna è sicuramente un Paese dal forte richiamo per i giovani italiani e le prospettive di affermarsi professionalmente in terra iberica rappresentano un ulteriore incentivo a provare l’esperienza all’estero. Noi ci auguriamo che il vostro stage sia un éxito total, ma non dimenticate che la conoscenza approfondita della lingua è fondamentale per intraprendere un tirocinio all’estero!

 

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