Non si fa uno stage in Europa per imparare una lingua. Si può perfezionare la lingua, ma si deve già avere una conoscenza tale che consenta di lavorare e di relazionarsi. Il livello di conoscenza della lingua straniera deve essere almeno pari a un livello B2 (upper intermediate) del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue, un sistema descrittivo per la valutazione e l’autovalutazione della conoscenza di una lingua (vedi anche Le certificazioni linguistiche in Guida alla candidatura). 

È importante sapere che per fare uno stage in un determinato Paese non è detto che sia necessario conoscerne la lingua: nei contesti internazionali, nelle multinazionali e nelle organizzazioni internazionali, molto spesso non viene utilizzata la lingua locale, ma la cosiddetta lingua veicolare o commerciale. Ad esempio, per fare uno stage al Cedefop, un’Agenzia dell’Unione europea che ha sede a Salonicco, non bisogna conoscere il greco, ma l’inglese; oppure per fare uno stage in una multinazionale danese del settore farmaceutico a Copenhagen, è necessaria la conoscenza dell’inglese e non del danese. In molte organizzazioni europee dislocate in giro per l’Europa vengono richiesti l’inglese o il francese. Nella Repubblica ceca a volte viene richiesto il tedesco ecc.
Quindi, un consiglio: non limitatevi a cercare stage soltanto nel Paese in cui si parla la lingua che conoscete, perché sicuramente ci sono opportunità anche in altri Paesi. 

Documenti utili: nel momento in cui vi candidate, possono essere utili le certificazioni linguistiche che attestano il livello di conoscenza della lingua. Per l’inglese, tra gli enti certificatori più conosciuti ci sono il Trinity College e il Cambridge Assessment English i cui certificati sono riconosciuti da università, aziende e istituzioni governative. 

Per le certificazioni relative alla lingua francese si può far riferimento all’Alliance française che rilascia il Delf (Diplôme d’Etudes en Langue Française) e il Dalf (Diplôme Approfondi de Langue Française). 
L'attuale Europass ha integrato il passaporto delle lingue nel profilo Europass come sezione denominata Competenze linguistiche. È ancora possibile fare un'autovalutazione delle proprie competenze linguistiche sulla base del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) e condividere i risultati con datori di lavoro o istituti di istruzione, se necessario.